domenica, settembre 20, 2009

Un eroe dei nostri tempi


Nichi Vendola ha paragonato Tarantini a Pečorin, il protagonista del romanzo di Lermontov ; non mi piace.
Pečorin è una figura controversa, complicata : spesso autore di infamità gratuite ma nondimeno affascinante e istintivamente simpatico. È questa sua sottile propensione al male, velata da una contagiosa distanza dalle passioni pur tanto vive, a farlo amare dalla principessina Meri, da Maksim Maksimyč, dal lettore e dallo stesso autore.
Pečorin sembra agire però di rimessa, non persegue nessuno scopo, si muove sulle debolezze e sulle pulsioni altrui, guidato solo dal demone tanto caro ai romanzieri russi ( non a caso l'ultimo capitolo intitola "un fatalista" ).
E uno così, meravigliosamente ineffabile, sarebbe simile al tizio che insegue potere, soldi e donne a forza di cocaina e altre amenità - o almeno così dicono i giornali -varie ?
L'eroe di Lermontov è giudice spietato della natura umana...guai ad incontrarlo, guai a tentarlo...in una sorta di nemesi restituirà decuplicato il prezzo della sfrontatezza !
Uno come Tarantini - sempre per quel che dicono i giornali -, dura il tempo di un'estate...e, se mai, si guadagna il ruolo di Grušnickij, l'ex soldato col cappotto misero caduto da ufficiale per i cattivi consigli e il troppo ardire.

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